L'espressione latina in articulo mortis significa letteralmente "in punto di morte". Si riferisce a una situazione in cui una persona si trova in pericolo di vita imminente e si prevede che muoia a breve.
In contesti legali e religiosi, l'espressione assume un significato specifico. Solitamente riguarda:
Dichiarazioni e Testamenti: Una dichiarazione in articulo mortis può essere ammessa come prova in tribunale, anche se non conforme ai requisiti formali di un testamento o di una deposizione giurata. Questo perché si presume che una persona in punto di morte dica la verità, non avendo più nulla da guadagnare mentendo. (Vedi: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/dichiarazioni%20in%20articulo%20mortis)
Matrimonio: Un matrimonio in articulo mortis può essere celebrato anche in assenza di tutte le normali formalità, ad esempio, senza pubblicazioni o autorizzazioni speciali. L'urgenza della situazione giustifica una semplificazione della procedura. (Vedi: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/matrimonio%20in%20articulo%20mortis)
Battesimo: Nella Chiesa Cattolica, il battesimo in articulo mortis è concesso a chi è in pericolo di vita, anche se non sono presenti testimoni o un sacerdote. Chiunque, compresi laici, può amministrare il battesimo in caso di necessità. (Vedi: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/battesimo%20in%20articulo%20mortis)
La validità di atti compiuti in articulo mortis è spesso oggetto di controversie legali e richiede un'attenta valutazione delle circostanze specifiche. Elementi chiave da considerare includono la certezza dell'imminenza della morte e la capacità mentale della persona.